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Uno dei tuoi collaboratori desidera seguire un corso di perfezionamento?

A quali aspetti occorre prestare attenzione?

Risposta dettagliata

Informazioni legali sui contratti di formazione

I corsi di perfezionamento o aggiornamento sono formazioni per adulti volte a consolidare e adeguare le competenze in ambito lavorativo o ad ampliarle in modo da avanzare professionalmente. Nella pratica le attività formative dei collaboratori possono andare da incontri di diverse ore a seminari della durata di giorni o mesi, fino a comprendere percorsi di studio universitari interi.

È dunque nell’interesse dei dipendenti ottenere, da un lato, un esonero dall’attività lavorativa per partecipare alla formazione assicurandosi un pagamento continuato del salario e, dall’altro, far sì che i relativi costi siano sostenuti in parte o nella loro interezza dall’azienda, includendo anche eventuali spese di viaggio. Per contro i datori di lavoro auspicano che i loro collaboratori concludano corsi o seminari con successo e che, in seguito, continuino a lavorare nella stessa ditta, in modo da far fruttare l’investimento.

Come di consueto, quando gli interessi di due parti non coincidono è consigliabile fare chiarezza per iscritto. A tal fine il nostro modello gratuito e le indicazioni ivi contenute possono esserti di aiuto.

Chi si fa carico dei costi?

Se la formazione risulta necessaria o è stata richiesta dal datore di lavoro, l’azienda dovrà assumersi i relativi oneri in termini di costi e tempo. In caso di una formazione su base volontaria, in linea di massima è invece il lavoratore a farsi carico delle spese. 

Quali condizioni può prevedere un contratto per un corso di aggiornamento o perfezionamento?

  • Il contratto deve risultare proporzionato e, una volta concluso il percorso formativo, il collaboratore deve essere vincolato all’azienda per un periodo limitato nel tempo. In caso di formazioni particolarmente costose un vincolo di tre anni non è da ritenersi eccessivo.
  • È possibile prevedere delle clausole di rimborso qualora il corso seguito dal lavoratore apporti un valore aggiunto a un’altra azienda. Concretamente, se il dipendente non continua a lavorare all’interno della ditta per l’intero periodo convenuto, sarà tenuto a rimborsare una parte dei costi della formazione.
  • È comune definire anche un rimborso pro rata, stabilendo che la quota da restituire sarà più o meno elevata a seconda del momento in cui si procede a un’eventuale risoluzione rispetto a quanto concordato.
  • All’interno del contratto è possibile prevedere un rimborso dei costi qualora la formazione venga interrotta o non sia portata a termine con successo.

Nel nostro documento trovi ulteriori avvertenze legali a riguardo nonché un modello di contratto per un corso di aggiornamento o perfezionamento.

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